I voltometri digitali sono impiegati per misurare e acquisire dati. Le caratteristiche tipiche sono la dinamica, il numero di cifre decimali, il numero di bit e la velocità di lettura.
Esistono due tipi di voltometri digitali:
La risoluzione dei voltometri è sia dimensionale (
Alta: ordine dei |
Flash | |
Media: ordine dei |
Approx. successive | |
Bassa: ordine dei |
integratori |
Un voltometro differenziale effettua la misura di una tensione incognita
Dove:
È una versione a stato solido (veloce e affidabile) del voltmetro potenziometrico. La risoluzione solitamente è di 4 o 5 cifre. Opera secondo una conversione tensione/tempo e la tensione
Molte volte l'errore può essere solo positivo, o solo negativo, risultato ad es. limitato all'intervallo
Da cui ricaviamo le formule:
È l'architettura di voltometro più veloce, raggiunge frequenza di conversione fino a
Questo è il convertitore AD utilizzato negli oscilloscopi digitali, dove la risoluzione modesta non è un fattore limitante mentre la velocità è importante.
La dinamica di misura viene suddivisa in
È un convertitore DA a
La cifra meno significativa a peso
Il rumore differenziale può portare istantaneamente a errate decisioni sul singolo confronto, e dunque ad un errore di misura.
In un voltmetro ad integrazione, il valore di misura dipende dal segnale (tensione) in ingresso secondo una relazione integrale:
Avendo un disturbo "sinusoidale qualsiasi" (con fase
Lavorando a
Dove:
Da un punto di vista analitico
L'incertezza di quantizzazione è:
La massima risoluzione ottenibile si aggira intorno a